Enrico Oliviero è un politico cinquantenne, che
dopo dieci alla Regione Lombardia non viene più
rieletto. Ferito nell'orgoglio e incapace di
riabituarsi a una vita mediocre, compra una
baita a San Bernardo di Mendatica, sulle Alpi
Marittime. Lì si trasferisce in segreto,
abbandonandosi a giornate senza scopo e notti
affogate nell'alcool.
Il suo isolamento, però, dura poco. Dal solaio
della nuova casa spunta fuori un quadro che
prima lo affascina e poi lo ossessiona. È opera
del precedente inquilino, un pittore francese, e
ritrae una ragazzina che Enrico ribattezza
Ophelia.
Deciso a scoprirne l'identità, inizia caute
indagini fra gli abitanti del paese. La ricerca
prima lo affascina e poi lo spaventa, ma la
percezione del pericolo arriva troppo tardi,
quando l'incubo è già iniziato.
Il romanzo è scritto a tre voci: Enrico,
Beatrice (la giornalista con cui ha una
relazione, l'unica a cercarlo e a trovarlo) e
Ophelia, una strana ragazza che parla con le
bambole e le marmotte. |